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 USA - USA - La legalizzazione della cannabis fa calare i profitti delle aziende farmaceutiche
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8 settembre 2022 9:20
 
 Lo studio, sottoposto a revisione paritaria, è la prova più evidente che la legalizzazione della cannabis ha un impatto diretto (e negativo) sia sul marchio che sull'industria farmaceutica dei generici

Un nuovo studio pubblicato da PLOS ONE, una rivista americana senza scopo di lucro, sottoposta a revisione paritaria, e condotto da ricercatori della California Polytechnic State University e dell'Università del New Mexico, ha scoperto che l'industria farmaceutica negli Stati Uniti ha costantemente perso denaro dopo che i singoli stati hanno legalizzato la cannabis. La perdita media di mercato (in ogni stato Usa) è stata stimata in $ 10 miliardi.

Lo studio ha basato i suoi risultati su una analisi delle vendite di farmaci da prescrizione e dei prezzi delle azioni di 556 aziende farmaceutiche tra il 1996 e il 2019 e le tendenze del mercato emerse dopo la legalizzazione della cannabis sia medica che ricreativa.

Questa è la prima volta che uno studio è stato in grado di verificare formalmente tali risultati, sebbene in merito siano stati rilasciati molti dati aneddotici a sostegno.

Lo studio rileva inoltre che l'impatto a lungo termine è in realtà più significativo per i produttori di farmaci generici rispetto ai prodotti farmaceutici di marca.

Farmaceutica contro erba?
Le aziende farmaceutiche, in particolare negli Stati Uniti, hanno stanziato enormi quantità di denaro e altre risorse per rallentare la legalizzazione della cannabis, anche inviando lobbisti nelle capitali degli stati e a Washington DC.

In Europa il discorso è sempre stato diverso. Di conseguenza, non c'è ancora uno studio formale sul calo dei profitti "farmaceutici" grazie alla legalizzazione della cannabis, in gran parte perché il settore è già più regolamentato se non "farmaceutico" come in Usa. In Germania, ad esempio, il governo e altre agenzie, comprese le associazioni che rappresentano sia le farmacie che il settore assicurativo, hanno un coinvolgimento e un controllo molto maggiori sugli stessi. Inoltre, almeno finora, l'industria qui è stata plasmata da standard farmaceutici.

Detto questo, è probabile che questi risultati abbiano anche un impatto sulla discussione in corso in Europa sul ruolo della cannabis generica (fiore o estratto) come un modo per i governi e gli assicuratori sostenuti dal governo di risparmiare denaro. Di conseguenza, è probabile che questa realtà acceleri anche l'accettazione, se non l'interesse, per il settore della cannabis medica da parte delle aziende farmaceutiche tradizionali affermate.

Questo è già in atto in Europa, a causa dell'attenzione all'integrazione della cannabis nella farmaceutica e medicina formale. La spagnola Alcaliber, il più grande produttore mondiale di farmaci oppioidi a partire dal 2014, ha iniziato a spostarsi sulla cannabis nel periodo in cui la Germania ha imposto la copertura della cannabis medica da parte degli assicuratori sanitari. Oltre a ciò, la Dr. Reddy's, una società indiana nota per il suo focus sui farmaci generici a basso costo, ha acquistato un distributore tedesco all'inizio di quest'anno.

Indipendentemente da ciò, è chiaro che la cannabis terapeutica sta iniziando a prendere il sopravvento e sfida ulteriormente le medicine tradizionali per un'ampia varietà di situazioni.

(da ICBC - International Cannabis Business Conference del 05/09/2022)


 
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